![]() Etna ![]() Galline e uovo ![]() Stornellata in Sicilia (foto b/n) ![]() Lo scoparello (foto b/n) |
Nacquero così L’Etna, Uovo e galline, Stornellata in Sicilia e lo Scoparo. Alla ripresa del nuovo anno scolastico, divennero 8 le 6 ore assegnatimi a Paternò. Dovendo trovarmi a scuola in mattinata, due volte la settimana, presi in affitto un appartamentino a Catania, per evitare le alzatacce da Mascalucia. Ero più a lungo con Livia, la sera. Ma divenni insofferente di quell’andazzo intermittente, dispersivo. Ai primi di dicembre, portai i due dipinti, L’Etna e Uovo e galline, a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, in via Nazionale, sede della Quadriennale. Riabbracciai Tanino Recupero, che non vedevo dal ’41. Sapevo che intanto si fosse sistemato alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. Mi presentò alla direttrice, Palma Bucarelli, e mi invitò per la sera a cena in casa dei genitori della sua convivente, Wilia, che lo aveva ribattezzato Jacopo. Su suo consiglio, presentai al Ministero P.I. la richiesta di assunzione, quale salariato temporaneo specializzato, con mansioni ispettive nell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti. Stante, nel dopoguerra, la carenza di personale nei ranghi dello Stato, ottenni già nella prima settimana del febbraio ‘48, l’assegnazione alla Soprintendenza per le Antichità degli Abruzzi e del Molise, a Chieti (l’antica Teate Marrucinorum). Mi svincolai dal ‘Cutelli’, e congedatomi dai miei cari e da Livia, partìi per Chieti, che trovai candida di neve. Acquistai degli scarponcini adeguati e mi recai alla Soprintendenza, in Palazzo Martinetti. Vi aveva funzioni direttive il dr. Valerio Cianfarani, quarantenne romano, amico di Jacopo, che abitava in stanze adiacenti l’Ufficio e mi consentì di abitarvi anch’io. Si instaurò tra noi un buon rapporto. Nel Marzo ’48, i ministri Gunnella (DC) e Terracini (PCI) inaugurarono a Roma la Quadriennale. Ne strinsi le mani, come gli altri autori, accanto ai miei due dipinti. Ritornai a Catania per le elezioni politiche del 18 aprile. La DC ottenne la maggioranza assoluta, e Alcide De Gasperi espulse le Sinistre dal Governo. Avviammo con Cianfani nel maggio lo scavo archeologico di Alba Fucens (Avezzano), finanziato dall’Università di Lovanio. Scoprimmo già il primo giorno il cippo del 168° miglio della Via Valeria. La corrispondenza epistolare con Livia divenne intensissima. La chiamavo sempre ‘Gingillina mia’. E lei si firmò ‘la tua Gingi’! Appresi casualmente che all’Ospedale Militare di Chieti era in servizio Turiddu Sorge, un mio compagno del Liceo, ora medico. Lo raggiunsi e ci frequentammo assiduamente. Lo ritrassi a figura intera, in un paesaggio immaginario. Poi egli andò via. Presi allora ad andare a Roma in corriera il sabato pomeriggio. Con Saro Mirabella frequentai Pericle Fazzini, Emilio Greco, Renato Guttuso e Franco Gentilizi. Modellai in scagliola di gesso armato un nudo accosciato in torsione, Susanna. Andai a Venezia per la Biennale. C’erano, di Picasso, il Gatto che divora un uccello e la stupenda Pesca notturna ad Antibes. Di Henri Moore, i disegni nei rifugi antiaerei londinesi e varie grandi sculture. |