Gatto acciambellato Gatto famelico Gatto meridiano |
Seguirono interviste radiofoniche e televisive e articoli sulla stampa messinese, catanese e nazionale nonché mie conferenze con proiezioni di diapositive, al Rotary Club di Messina e al Lyon’s di Catania. Ne diedi notizia come “Un episodio sconosciuto di Antonello da Messina” in Rotary Club – Messina, Gennaio 1969, n. 3, pp. 1-3, con le trascrizioni dei resti della segnatura di Spicre e della scritta apocrifa riguardante Antonello. Si offerse di pubblicare la relazione dei miei reperti la Rivista Scientifica Universitaria Cronache di Archeologia e Storia dell’Arte. E dovendo io prender parte ad un concorso per titoli interno alla Amministrazione delle AA. e BB. AA, ottenni di eseguire la prestampa di estratti. La intitolai, ovviamente: Antonello e Spicre 1462 nel “Trionfo della Morte” di Palermo. Mi si assegnò il n° 6 del 1967. Invece, il mio referto, le foto e le trascrizioni grafiche, apparvero nel volume n° 5 di Cronache di Archeologia e Storia dell’Arte – Università di Catania, con il titolo Antonello e Spicre: una ipotesi sul “Trionfo della Morte” di Palazzo Sclafani. Quella realtà palmare non era affatto “una ipotesi”. Ma con la pubblicazione di quel numero, la collaborazione tra i due Istituti cessava. Cronache prosegue tuttora per la sola parte archeologica. Contro ogni regola deontologica, la Soprintendenza alle Gallerie palermitana ignorava i miei reperti e i resti di segni alfabetici nel dipinto, benché decifrati e in parte trascritti nell’Ottocento. Ne dissuadeva i curiosi. Avrebbe persino soppressi quei resti nel 1983. Ne sorse un astioso contrasto assurdo. Una irreparabile rottura. Nel 1989, si sarebbe addirittura celiato di “firme presunte”. Malgrado tutto, curai nel ’70 il fascicolo sulla XIII Settimana dei Musei Italiani e nel ’72 sulla XV Settimana. Tra varie ulteriori vicissitudini – tra cui, nel 1970, i fatti di Reggio Calabria che bloccarono il traghettamento dello Stretto, per cui il Museo fu disertato dalla maggior parte dei custodi calabresi, e dovetti ricorrere alla vigilanza diurna e notturna della Polizia – ritornai definitivamente a Milano con la mia famiglia nell’ottobre 1971. Gilberto Martelli, mio ex compagno a Wietzendorf, succeduto al prof. Crema nel ’67, mi reintegrò nella Soprintendenza Lombarda dal giugno ’72. Dal 18 gennaio al 18 febbraio 1973, esposi nella Galleria già di Mino Pater in via Borgonuovo, una nuovissima serie di olii: Gatto acciambellato, Gatto famelico, Gatto meridiano, Gatto sospettoso, Ragazzo che gioca con le nocciole, Incidente, Ricamatrice e grandi disegni a china ed oil-pastel, Mani, Bagnante al sole, che Carlo Munari presentò in catalogo: |